Introdotta in Italia nel 2008, la fattura elettronica non fa altro che rispondere alle linee di azione indicate dall’Unione Europea. In pratica, su invito della UE, anche l’Italia si è dovuta dotarsi di un quadro tecnologico, organizzativo e normativo al fine di poter andare a gestire tutto il ciclo riguardante gli acquisti in forma elettronica. Non a caso, la fattura, in senso stretto, è il più importante documento amministrativo aziendale. Per eccellenza, è il documento che oltre a raffigurare ogni tipologia di operazione commerciale, è quello da cui scaturisce ogni tipo di risvolto fiscale quale, ad esempio, deducibilità del costo e detrazione dell’IVA, ma non solo.
Infatti, ha una valenza anche penale, civile e finanziari. Altro aspetto importante e fondamentale è il fatto che tale documento deve essere conservato e messo a completa disposizione per ogni tipo di accertamento fiscale. In questo nuovo contesto, quindi, oltre che poter emettere le fatture in formato digitale, il quadro normativo prevede la conservazione della fattura pa nel medesimo formato.
I modelli riguardanti la fatturazione elettronica
Per entrare nello specifico, si possono intravedere tre scenari principali. Il primo verte quello che è la fatturazione telematica, ossia quando la trasmissione della fatturazione elettronica avviene via telematica, il secondo scenario è dato dal supporto cartaceo, ovvero quando si “materializza” il documento, mentre il terzo si riferisce al processo tramite il quale è concesso la sua conservazione in formato digitale. Questo ultimo, è molto utile anche per far sì che il documento sia integro, autentico e che, di conseguenza, nel tempo non corra il rischio di perdere la sua piena validità fiscale e legale.